giovedì 9 gennaio 2014

Capitolo 3 - Ignorare

Oggi mi sono svegliato strano. Non avevo tanta voglia di alzarmi, ma non avevo neanche voglia di rimanere a letto. Per qualche motivo restare avvolto dalle coperte mi dava fastidio, mi sentivo soffocare.

Quindi già la giornata è iniziata male, il che farebbe sperare in un miglioramento... meglio non commentare.

Comunque oggi ho deciso, devo prendere una posizione ben ferma ed ignorare Dante. Dopotutto sono sempre stato io quello che si sbatteva per sentirlo, quello che cercava sempre di essere ai suoi comodi in tutto e per tutto.

Se organizzavamo di vederci e lui per qualche motivo non poteva allora dovevamo spostare, o magari saltare proprio la settimana (si perché ci si può vedere una sola volta a settimana). Ma se per qualche motivo non potevo io la sua risposta era "Sposta l'altro impegno".
E se io non potevo spostarlo? Beh allora mi diceva che sarebbe andato in giro a rimorchiare qualcun altro. Come se mi facesse un piacere ad uscire con me.

Insomma devo in qualche modo risolvere questa situazione. O meglio devo uscirne.
Una volta ho provato a chiudere la cosa, dopo circa un mese di "frequentazione".

Uscivamo da un mesetto insieme, a me piaceva, e molto. Però avevo preso la decisione che la situazione non poteva andare avanti così.
Non potevamo continuare a vederci, chiacchierare, ridere, magari vedere un film e finire in macchina a...
Volevo qualcosa di diverso, ed era importante dire che cosa volevo io, non poteva girare sempre tutto solo intorno a lui.

Quindi armato di coraggio e buoni consigli di qualche amico affrontai il discorso.
Dante dapprima rimase in silenzio. Ascoltava quello che avevo da dire e sembrava quasi interessato. O forse ero io, che vedendolo con gli occhi dell'amore mi illudevo che si potesse interessare a qualcosa di diverso del suo riflesso in una pozzanghera.

Dapprima sembrò comprensivo. Però uso delle frasi che mi fecero male, anche se lui non lo sapeva. "Ah ma perché vi innamorate tutti di me?"
Tutti? TUTTI?
Mi sentivo morire mentre parlava, non sapevo neanche dove guardare. Guardavo in basso, così non dovevo rischiare di incrociare i suoi occhi.
"Oh adesso non metterti a piangere eh!" Non mi metto a piangere brutto pezzo di merda, gli avrei voluto rispondere, ma semplicemente lo guardai per qualche istante e rimasi a fissarlo senza dire altro.

Però tornando alla macchina lui mi baciò, un bacio di addio disse.
Ed io, stupido e pieno di paure ed insicurezze lo baciai di nuovo, più e più volte.
E tornammo in macchina, ancora una volta.

lunedì 6 gennaio 2014

Capitolo 2 - La notte

E' strano come la sera, quando il sole si nasconde e cala il buio, tutto sembri essere diverso.
Non sono mai stato un tipo coraggioso, lo ammetto, ho sempre mandato avanti gli altri se c'era da rischiare, ed ho sempre evitato quelle situazioni che non ero in grado di gestire.

Dante è una di quelle situazioni pericolose.
Ogni volta che lo sento, ogni volta che guardo l'iphone e c'è un suo messaggio, mi si ferma letteralmente il cuore per qualche secondo. Forse dovrei usare il passato. Era.

Non sono ancora sicuro di tutta questa situazione. Non sono mai stato l'altro. A malapena sono stato il primo. Per questo tutta la situazione mi sembra strana e paradossale.

Dante mi dice sempre: L'importante è riuscire a distinguere i sentimenti e il sesso. Io ci riesco sempre.
Ecco cosa mi distingue da lui. Io no. Io non riesco a dividere sesso e sentimenti, per me sono strettamente legati l'uno all'altro e questo lui lo sa.

Non sono un bigotto o un bacchettone, però ho questa strana idea che quando due persone decidono di entrare in intimità, lo fanno perché tra di loro c'è un legame, qualcosa di talmente forte che ha bisogno di essere sancita in qualche modo. Il sesso è un premio, non un regalo.

Ma ovviamente questo a Dante non importa. Lui è tronfio della sua ridicola situazione, si sente beato a ricevere attenzioni da tanti ragazzi e non ne fa mistero.
All'inizio della nostra...cosa, mi illudevo di essere l'unico. Come se in qualche modo in me avesse trovato quel qualcosa in più rispetto a Salvo, e che vedesse in me un possibile futuro compagno.

Conosco coppie nate in un periodo in cui una delle due persone era ancora fidanzata.
Una mia amica mi raccontava qualche tempo fa di essersi da poco fidanzata con la sua attuale ragazza mentre era ancora fidanzata, e di aver lasciato la sua ex per mettersi definitivamente con lei.

Così è giusto che vadano le cose. Ed è così che pensavo sarebbe andata tra di noi.
Ma ovviamente mi sbagliavo.
Però mi ero dato un tempo preciso. Massimo un mese.

Sono passati 4 mesi. E lui è ancora fidanzato. Ed io sono ancora un coglione.

venerdì 3 gennaio 2014

Capitolo 1 - Capodanno

Non sono tipo da grandi festeggiamenti io. Non ho mai 
organizzato quel tipo di festini che iniziano prima della mezzanotte e finiscono se tutto va bene a pranzo del giorno dopo, ubriachi e immemori di ciò che è accaduto la notte prima.

Una volta ho festeggiato un bel capodanno. Era il 2010, aspettavamo con ansia il 2011 e tutto ciò che di bello ci avrebbe portato. O forse no.

Però io ero felice, ricordo chiaramente quel momento, quasi come se l’avessi vissuta all’esterno del mio corpo. Io ero davanti a me, a noi, e ci guardavo. E ricordo perfettamente quella sensazione che mi pervadeva da capo a piedi. 
Potevo essere alla festa più grande e più bella, o potevo essere in macchina fermi all’autogrill sul raccordo a guardare i fuochi d’artificio e festeggiare con qualche camionista.
C’era lui lì con me, W, e nulla poteva sconvolgere la mia 
felicità.

Ma quello era secoli fa. Ormai era passato ed io non ero stato più felice come da quel capodanno.
E’ strano ciò che accade quando una 
persona entra nella tua vita. Si attivano dei meccanismi per i quali sembra che tutto prenda una prospettiva diversa.
E W era entrato nella mia vita in modo prepotente, come il famoso principe azzurro che corre sul suo cavallo bianco, uccide la strega cattiva e viene a salvare la 
principessa.

Ma di principi azzurri ce ne sono pochi al mondo, e la maggior parte di loro sono già impegnati. Perché si sa, quando una persona vale ci vuole ben poco prima che trovi la sua metà.
Eppure io ero stato così fortunato da trovare il mio principe azzurro lì ad aspettarmi, quasi servito su un piatto d’argento.

Non ho mai pensato che qualcuno come W potesse interessarsi ad un semplice Valerio.

Dopotutto io che cosa avevo di speciale? Cosa potevo dargli che lui non avesse già?
Eppure con la sua semplicità e la sua tranquillità era riuscito a vedere in me più di quanto io stesso vedessi.
 Me lo diceva sempre, W sapeva le cose prima ancora che io le pensassi.
E non è cosa da tutti.

E dal momento in cui era entrato nella mia vita io avevo fatto di tutto per evitare a W di uscirne.
Non che ce ne fosse bisogno.
Stranamente, per la prima volta nella mia vita, non ero io quello che si affannava e rincorreva.

Io ero quello amato.
Quel nostro primo capodanno sapevo sarebbe stato solo il primo di tanti.

Già mi immaginavo la nostra vita da sposati, con la nostra baita in montagna, la neve attorno ed una grande tavola imbandita piena di leccornie e bevande di ogni tipo.
E noi eravamo lì, alla porta, sorridenti mano nella mano, guardavamo fuori ed accoglievamo i nostri amici che venivano per festeggiare con noi il nuovo anno. 
Ed io ero felice. Veramente felice. Come non lo ero mai stato.

Ma torniamo al presente. Ché tanto di futuri romantici e fantastici ce ne facciamo ben poco.
Mi divertivo, non ho mai detto di no. Però ero lì che fissavo lo schermo dell’iphone e aspettavo qualcosa. Ma cosa?

Dante era insieme a Salvo chissà dove, ed io non avevo nessun diritto di starci male.

In fondo, come mi era stato ricordato più volte, io non ero nessuno.

Sembrava una cosa stupida da dire, però era importante da sottolineare.
Più me lo ripetevo e più ci stavo male. Ogni volta che dovevo ricordarmelo era come infilzarmi con un tizzone ardente dritto alla bocca dello stomaco.

Però non potevo lamentarmi, non avevo diritto neanche a quello. Perché in fondo me l’ero cercata io, nessuno mi aveva obbligato ad iniziare una cosa del genere con un ragazzo fidanzato, e per questo meritavo
tutto quello che mi stava accadendo.

Guardo lo schermo, è whatsapp, è Dante. 
Mi ha mandato una foto, stanno mangiando le cose che ha preparato lui. E mi scappa un sorriso. Stupido me.

Capitolo 0



Allora... si, lo so, non si comincia mai un discorso con allora, però mi sembra un buon modo di iniziare questa storia, perché fa percepire il grado di confusione che c'è in questo momento nella mia testa.
Partiamo dal presupposto che questa storia non interesserà granché a qualcuno. E' più che altro un diario per me, per appuntarmi le cose e per fare mente locale sulla situazione.
Non so, mi sembrava interessante iniziare una cosa del genere, mi fa sentire positivo per il nuovo anno.

Tutto nasce con il primo protagonista della nostra storia: Dante.
Dante è un ragazzo, gli piacciono altri ragazzi ed è fidanzato con Salvo. Fin qui nulla di strano.
Tuttavia Dante è confuso, non sa quello che vuole e soprattutto non sa a questo punto se la relazione con Salvo è ciò che vuole veramente o se deve cercare altrove come soddisfare il proprio io.

Così Dante decide di iniziare a parlare con Valerio. All'inizio le cose rimangono virtuali, ogni incontro, ogni parola scritta e letta avvengono tramite web, quindi in fondo non c'è peccato. Però dopo un po' a Dante questo non basta. Vuole di più e lo vuole subito.
Così dopo circa un anno di "contatti" Dante chiede a Valerio di uscire, in amicizia si intende.

Ed è così che Dante mi chiede di uscire, ed io, Valerio, decido di accettare, tanto è un brutto periodo, di frequentare e conoscere nuovi ragazzi non ne ho voglia, e l'idea invece di conoscere un amico senza l'ansia di dover fare buona impressione è un'ottima prospettiva.

Così ci vediamo, in un posto tranquillo, di sera. Dante arriva, con un po' di elegante ritardo, vestito bene, con un maglioncino ed una camicia che lo fanno sembrare un principe azzurro.
Per fortuna, penso io, non devo cercare di far colpo su di lui, perché tanto è fidanzato.

Ci conosciamo e chiacchieriamo per un po', un paio d'ore nulla più, ed alla fine ci stiamo salutando. Però è lì che tutto viene sconvolto, lì tutto si ribalta. Dante mi bacia, e senza che io possa opporre resistenza è lì, labbra sulle labbra. E la cosa più brutta è che a me piace.

Torno a casa pieno di dubbi, mi sdraio sul letto e guardo il soffitto, sperando di trovare risposta nelle piccole crepe sull'intonaco.
Ho conosciuto un ragazzo, Dante.
Ed in breve è diventato qualcosa di diverso da un amico. E' diventato un ragazzo per due.